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venerdì 18 novembre 2011

Centrali nucleari, i primi dati sugli stress test europei. Quali pericoli dopo Fukushima?

Nei giorni scorsi è scaduto il termine fissato dall'Agenzia europea per la sicurezza nucleare che, recependo le direttive della Commissione, ha avviato un corposo programma di stress test (test di sicurezza) per verificare la capacità degli impianti nucleari presenti nei 27 paesi membri di resistere ad eventi estremi come terremoti, inondazioni ed eventuali anomalie e malfunzionamenti agli impianti di raffreddamento. L'obiettivo è scongiurare il rischio di una nuova Fukushima.

La conclusione definitiva dei controlli è prevista per il 31 Dicembre di quest'anno quando i report finali elaborati dai singoli paesi verranno pubblicati e resi disponibili. Una revisione complessiva è stata inoltre fissata per l'Aprile del 2012. In questi giorni però molti paesi, come chiesto dall'Ue, hanno reso disponibili le relazioni provvisorie sull'andamento dei controlli - visualizzabili qui.

All'appello mancano ancora diversi report e - come segnalato da Greenpeace - nelle oltre diecimila pagine pubblicate non sono state analizzate situazioni critiche come il danno contemporaneo a più reattori (come accaduto a Fukushima) e l'impatto di un aereo contro una centrale nucleare.

Secondo l'associazione inoltre, non si fa menzione di piani di evacuazione delle popolazioni che vivono nelle vicinanze degli impianti e nel caso di paesi come Repubblica Ceca, Svezia e Regno unito i dati sembrano superficiali e parziali. Il caso della Repubblica Ceca appare clamoroso: con sei reattori presenti sul territorio, è stato pubblicato un rapporto di sole 7 pagine. Paradossale se si considera che la Slovenia, con un solo reattore, ne ha pubblicate ben 177.

Il referendum di giugno sembra aver sbarrato definitivamente la strada alla tecnologia nucleare nel nostro paese ma non è un mistero che nelle vicinanze del confine italiano si trovino diversi impianti. Emblematico il caso della Francia che presenta ben 7 centrali in un raggio di 300 Km dal confine: Marcoule, Cruas, Phenix, Saint-Albain, Super-Phenix, Bugery e Tricastin. Quest'ultima si trova a soli 180 km in linea d'aria da Torino. Grazie ad una mappa elaborata da Greenpeace è possibile verificare i dati (in inglese) sugli impianti europei fin qui messi a disposizione dalle autorità nazionali e le lacune nei controlli segnalate dalla stessa associazione ambientalista.


fonte: http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplRubriche/datablog/grubrica.asp?ID_blog=350&ID_articolo=17

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